Le demenze oggi, aspetti scientifici sociali e culturali

Il convegno di ieri organizzato da Fidapa, Lions ed associazione Santa Cristina

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    “Pensieri, emozioni, musica, poesia amori, dolori ricordi , scienza , creatività, invenzioni, umori, sapori, di tutto questo si è parlato nel convegno organizzato dalla Fidapa, il Lions Club Crotone Host e l’associazione Santa Cristina, di tutto questo ha saputo appassionatamente discorrere il Prof. Ciriaco Scoppetta , professore associato dell’Università e primario neurologo a Roma .

    Un convegno dedicato ad una patologia che ci fa tremare al solo udire il proprio sinistro nome, l’Alzheimer, 1.300.000 casi riconosciuti, negli Stati Uniti d’America ogni 68 secondi si ha un nuovo caso.

    Relatore Prof. Ciariaco Scoppetta, hanno introdotto il confronto il Presidente del Lions Club Crotone Host Salvatore Bruzzese; Rossella Cafarda Presidente Fidapa, Elena Morano responsabile distrettuale service, la Prof.ssa Antonella Noviello responsabile circoscrizionale Etica, diversità e pari opportunità, la conduzione e quindi il ruolo del moderatore è stato assunto dal dott. Salvatore Bagalà.

    Il convegno dal significativo titolo: Etica, diversità e pari opportunità: “le demenze oggi, aspetti scientifici sociali e culturali”, ha perciò affrontato le questioni connesse alla prevenzione ed alla cura di questa condizione che scopriamo così non si previene tanto con i costosi farmaci che le aziende farmaceutiche produttrici ci propinano con l’aspettativa di grandi profitti, ma soprattutto si combatte sconfiggendo la noia del vivere, favorendo la socialità, non rassegnandosi all’invecchiamento che scopriamo, fortunatamente, colpisce il nostro cervello piu’ tardi rispetto al resto del nostro corpo, invece destinato ad un decadimento assai più rapido.

    Riguardo poi l’assunzione di alcuni dei farmaci comunemente utilizzati, si tenga conto che sottoporsi anche soltanto a 3-4 giorni di un farmaco come il Prozac, produce una pressocchè completa per quanto temporanea incapacità a piangere, ci si domanda quali altri effetti possa produrre un’indiscriminata quanto estremamente onerosa assunzione di farmaci nei confronti di una popolazione disposta ad ingurgitare qualunque cosa.

    Bravissimo il Prof. Scoppetta nel trattare un argomento difficile, in modo semplice, un’esposizione piana, ma soprattutto estremamente chiara e sempre molto interessante, così il Prof. Scopetta ha avuto, tra l’altro, modo di dispensare consigli anche molto pratici, su come ad esempio parlare ad una persona anziana con problemi all’udito, giammai dovremo perciò alzare la voce o meno che mai gridare, nel tentativo di farci udire, un tentativo questo non soltanto inutile che semmai produrrà una chiusura piuttosto che una definitiva incomunicabiltà, al contrario, si dovrà piuttosto parlare lentamente scandendo le parole ed in questo caso si sarà ascoltati.

    La quantità di nozioni che il Prof. Scoppetta riesce a svelare e soprattutto a comunicare in modo intellegibile è davvero lunga, scopriamo così che un neonato ha più cellule nervose di un adulto posto che le medesime, col passare degli anni, vanno inesorabilmente incontro ad un decadimento ed una tale insospettata potenzialità cerebrali dei nuovi nati ci fa interrogare sull’eterno scontra tra empiristi e razionalisti, questi ultimi pretendendo che vi fossero in ogni nuovo nato delle idee innate che potenzialmente a quanto pare troverebbero ospitalità nel cervello di un un infante stante la sua complessità.

    La discussione si è poi soffermata sulla nostra capacità mnemonica, i ricordi più saldi sono infatti quelli in qualche modo legali alle emozioni e comunque la scienza sostiene che i ricordi vadano progressivamente resettati per far posto ai nuovi, sommessamente, a questo punto, ci domandiamo su come sia stato possibile che i poemi omerici ci fossero trasmessi per tradizione orale.

    Al termine dell’incontro, tanto lo stesso è apparso assolvere allo scopo divulgativo che si era proposto che si è passati alla programmazione del prossimo confronto che stante la disponibilità del Prof. Scoppetta, si terrà a breve su un argomento ancora da definire compitamente, per quanto il professor Scoppetta abbia proposto il tema della povertà quale elemento discriminatorio per eccellenza.

    Come potergli dare torto.”

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